Sonia, un nome e una storia. Lavorava come segretaria nell’emittente televisiva Tele Roma Europa. Ad un certo punto della sua vita, ecco che arriva quel cambiamento, quel colpo di scena: Ignara di tutto il suo talento, inizia a muovere i prima passi da conduttrice televisiva. Dagli anni ’90 ha condotto sul canale televisivo Super3, il suo programma La posta di Sonia in coppia al suo grande amico robot Birillo ottenendo un grandissimo successo così con innumerevoli consensi da parte di tante generazioni di bambini. Un vero e proprio appuntamento fisso per tutti noi, ogni primo pomeriggio ed ogni sera, con la sua inimitabile L’ora della buonanotte, augurandoci tanti bei sogni, gli stessi sogni che oggi probabilmente abbiamo realizzato; L’angolo delle chiacchiere attraverso cui la stessa Sonia, intervistava i bambini che chiedevano di poter partecipare alla trasmissione, chiamandoli spesso anche a casa; la messa in onda dei cartoni animati più famosi di quell’epoca, i Manga degli anni ’80 e ’90. Insomma, Sonia non è stata solo La conduttrice di quel programma, è stata molto di più. Lo dimostra il grande seguito che, ad oggi, a distanza di anni dall’ultima messa in onda, continua a ricevere: molto attiva sui social. Nel periodo del primo lockdown, causato dal Covid – 19, ci ha tenuto grandissima compagnia attraverso instastories e dirette, coinvolgendo tutti i suoi fans. Per lei è un grande regalo sapere di aver lasciato un segno indelebile per moltissimi di noi bambini ormai diventati grandi.
Ho avuto l’onore di poter chiacchierare con lei telefonicamente…
Ciao Sonia, come stai?
Potrei stare meglio. E’ stato un anno veramente difficile in tutti i sensi. Ho ripreso a fare instastories per darmi un po’ di carica.
Cos’hai provato quando ti hanno proposto di condurre il tuo programma su Super 3 La posta di Sonia?
La cosa divertente è averlo vissuto come un gioco. Io ero al centralino, facevo la segretaria e mi hanno chiesto di provare, per vedere se ne fossi capace, lanciando un messaggio di cambiamento del nome della società attraverso cui i bambini dovevano trovare uno slogan. Ricordo di aver ripetuto lo spot ventitré volte. Fino a quel momento non ero mai stata davanti una telecamera ed è stata una sorpresa per tutti: il centralino è andato in tilt, hanno iniziato a telefonare in televisione e così abbiamo deciso di proporre ai bambini, attraverso un annuncio, di scrivermi. Le prime sono state sette letterine, un grande successo sin da subito. Io però, non riuscivo a rendermi ancora conto di ciò che stava accadendo perché in contemporanea facevo la segretaria e chi chiamava, ormai sapeva riconoscere la mia voce così ho messo tutte le mie energie nel programma.
Che ricordi hai della trasmissione?
Arrivavano trecento lettere al giorno ed io, sistematicamente le portavo a casa e mia madre le apriva tutte, le spillava e si commuoveva nel leggere tutto il contenuto. Quelle lettere poi, le portavo in ufficio e le rileggevo tutte e per alcune rispondevo in televisione e per altre inviavo una cartolina. Tutti i bambini hanno sempre ricevuto una risposta ringraziandoli calorosamente per avermi scritto. Ero molta attenta nel rispondere.
Ti aspettavi questo successo?
Assolutamente! La concretezza di ciò che facevo, lo riscontravo negli eventi nei quali mi invitavano: lavoravo tutti i giorni dal Lunedì al Venerdì, dalle 9 alle 18 quindi la mia realtà televisiva non era come quella delle conduttrici televisive di oggi; era molto artigianale. La trasmissione la gestivo da sola, al di là degli operatori che c’erano in studio e la regia che preparava la scenografia, ero molto estemporanea, spontanea. Poi a sei anni dalla chiusura della televisione nel 2013, al di là dell’audience sempre alto, dopo era convinta che tutti i bambini, i ragazzi mi avessero dimenticata invece ho avuto la sorpresa più grande: (ri)scoprire ancora oggi quell’affettuosità nei confronti di voi bambini ormai cresciuti con me, immensa. Il successo vero per me è adesso. Quando sono andata qualche volta al Romics, sono stata ore ed ore a parlare, ad abbracciare migliaia di ragazzi. Per me è stato un grande regalo!
Ti piacerebbe condurre un altro programma? Se si, che tipo?
Mi piacerebbe tanto tornare in televisione. Quando mi capita di prendere parte a qualcosa, ho lo stesso entusiasmo di sempre: condurre un programma rivolto ad un target diverso. Tornare a parlare ai ragazzi; vederli più grandi, cresciuti e realizzati, riproponendo però, qualche cartone di grande successo in passato.
Hai mai pensato di fare anche l’autrice?
In realtà inconsapevolmente ho sempre fatto l’autrice. Avevo inventato il Sogna News, un mini tg. Molti dei miei programmi gli ho coltivati da sola, occupandomi della parte organizzativa anche se, ho sempre avuto però un grande gruppo di lavoro sul quale poter contare. Quando ho delle idee le scrivo e vedremo se si potranno realizzare.
E se ti proponessero un podcast?
SI, bisogna avere gli strumenti adatti per fare una cosa di questo tipo. C’è un ragazzo che mi aiuta che mi spinge sempre a voler fare qualcosa del genere, riportandomi a rivivere certe situazioni. Faceva parte di un gruppo, i quali hanno scritto un libro intitolato Recensire con pressapochismo ed io ho curato tutta la prefazione. Da quando ha chiuso la televisione ho sempre preso parte agli eventi. Inoltre, ho fatto una cosa molto carina con Le Coliche: mi hanno invitata sulla piattaforma di Twitch, ricreando la scenografia dell’angolo delle chiacchiere, della Posta di Sonia, una cosa davvero simpatica. I podcast sono un’alternativa alla televisione, è il futuro. Me ne sono resa conto.
Secondo te, la televisione di oggi, cosa potrebbe fare per essere più appetibile?
Con l’avvento dei social, c’è una “televisione” più immediata e diretta; i social hanno dato la possibilità e la voglia di apparire a tutti indistintamente. Ad oggi ci sono i famosi talent show attraverso i quali si possono scoprire, attraverso la preparazione, la bravura alcuni talenti e, altri nei quali invece se si è alternativi, sopra le righe, ottieni il successo rispetto a chi, forse, fa molta più fatica. Secondo me andrebbero riscoperti i valori. Ad oggi l’apparire conta più dell’essere.
Tornerai in televisione?
Magari. Lo spero tanto e incrocio le dite dei piedi, delle dita e delle mani. Sento ancora di poter dare tanto.
Progetti futuri?
Ci sono alcune cose. Si vedrà. Ti aggiornerò.
A Sonia vorrei mandare un grande in bocca al lupo per tutti i suoi futuri progetti, sperando quanto prima di rivederla in televisione.