Lo scorso 23 settembre ha debuttato su Rai2 un nuovo format “I 4 elementi, la natura che parla”. L’appuntamento è alle 15:35, con la conduzione di Luigi Pelazza e la produzione di Showlab.
Terrà compagnia il pubblico per otto puntate, fino al 2 ottobre con due ospiti fissi: lo scrittore Mauro Corona e Piero Pelù, famosa rockstar. Il tema argomentato è quello del rapporto dell’uomo e la natura; finora, infatti, l’uomo ha dominato, organizzato e gestito l’ambiente naturale che, però, già da alcuni anni sta quasi protestando inviando segnali di ribellione.
Il modo in cui essa si oppone all’uomo, è evidenziato dai 4 elementi vitali da cui l’umanità non puo’ sottrarsi per essenza costitutiva. Questi elementi sono noti, ossia, aria, acqua, terra e fuoco. A tutto ciò si aggiungano le ripercussioni che il comportamento umano non adeguato genera nell’impatto con le conseguenze stesse del progresso. Non a caso negli ultimi tempi si sono verificati contagi diventati pandemici di condizioni che alcuni considerano legati anche all’inquinamento. Ragion per cui, il proposito di preoccupazioni relative alla sostenibilità delle azioni e dei comportamenti umani, trovano grande spazio e desiderio di risoluzione al fine di agevolare e prolungare la sopravvivenza dell’uomo sul pianeta. Non a caso il programma condotto da Luigi Pelazza, propone e predispone l’uomo alla riflessione della famiglia umana, nel rispetto di tutti gli altri esseri viventi. Non a caso, la crossmedialità attuata, coinvolge vari enti e istituzioni quali Arma dei carabinieri, KIA, CNR.
Luigi Pelazza è conosciuto soprattutto come “iena” inviata nei servizi all’estero.
In un’intervista rilasciata a Tommaso Martinelli, Luigi Pelazza afferma che ha accettato volentieri la sfida di un programma sulla sostenibilità ma soprattutto sui segnali che la natura invia all’uomo. Grazie a persone e cose scoperte Luigi, ha capito che i segnali impliciti o espliciti che il pianeta invia all’uomo, sono notevoli ma, spesso, purtroppo sono inascoltati o addirittura non percepiti. A tal proposito porta l’esempio del disastro del Vajont in cui ci furono precisi segnali che annunciavano il disastro. Nel caso del Covid-19 l’uomo dovrà cambiare le proprie abitudini e, pur se il lavoro di Luigi non ha subito forti scossoni, in generale ha prodotto un approccio diverso nella vita di tutti i giorni. Luigi si riferisce in modo particolare al distanziamento e al ritmo meno logorante della vita. Un altro esempio di necessità indispensabile di relazionarsi con il mondo da parte dei più adulti è rappresentato dall’impegno di giovani generazioni confluenti in Greta Thumberg. Questa ragazza è stata capace di smuovere le coscienze di tutti non solo le istanze ecologiche, i giovani infatti attraverso la loro determinazione potranno portare avanti cause condivisibili da tutti. Il fiume Sarno, per esempio, è un elemento vitale inutilizzabile perché inquinato. Ma sono stati gli uomini a macchiarsi di questa colpa e i più utilizzano quell’acqua per bagnare i raccolti che poi saranno consumati. Tuttavia l’affanno maggiore lo avverte, a proposito dei ghiacciai che, secondo gli esperti tra cinquant’anni non ci saranno più. Allora, si puo’ ancora far qualcosa? Lo scopriremo solo seguendo questo nuovo programma che si preannuncia molto interessante ma soprattutto istruttivo.
Chiara Alonzo