Chiara Alonzo

L’estate e “il gioco” dei social network

social network, nella società dei consumi e della globalizzazione, sono ormai utilizzati non solo per scambiarsi commenti, like e messaggi, ma sono soprattutto considerati un mezzo attraverso cui poter mostrare o “mettere in vetrina” la propria persona, il proprio essere e la propria identità (digitale, naturalmente!). In sostanza, questi luoghi d’incontro virtuali, sono diventati equiparabili a una sòrta di biglietto da visita.

Instagram e Facebook, permettono di poter ‘postare’ proprie foto; così, giocare con la propria fantasia, per cercare di accaparrarsi quanto più possibile una visibilità elevata, diventa un fatto consueto e all’ordine del giorno.

Molte ragazze, tuttavia, quando si scattano delle fotografie, tendono ad assumere atteggiamenti e/o posture tutte uguali e standardizzate, tra cui la classica posa alla “duckface” o quel piedino rialzato per cercare, forse, di mettere in risalto una parte del corpo.

Con l’arrivo dell’estate, poi, ossia quando si comincia a pensare alle vacanze e al mare, sia la home page di Facebook sia quella di  Instagram si riempiono di fotografie nelle quali è evidenziato e in risalto non solo il proprio lato B, ma tutto il corpo, magari con pose ammiccanti o sorrisi smaglianti. Come se non bastasse, si vuol rendere partecipe la comunità virtuale di ogni momento della propria vita.

Allora capita di ‘sfogliare’, tra le pagine di Facebook o di Instagram, fotografie, scattate stando nel proprio letto, in cui il soggetto raffigurato non è fisso, ma varia. In questo caso è frequente un primo piano della colazione che di lì a poco si consumerà o un primo piano dei propri piedi poggiati sul letto. Tipiche pose, queste, utilizzate dalle cosiddette influencer.

Il corollario di tutto è, invece, sistematicamente, una fotografia con annessi aforismi sulla vita, sull’amore, sulla ricchezza, etc…

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In ogni caso, è lampante l’omologazione presente nei luoghi d’incontro virtuali, ciò anche per le  fotografie in cui l’originalità è spesso o quasi completamente assente. La home page dei social network sembra essere tutta monotematica, appiattita, priva di personalità e di stile singolare. Lo dimostra il fatto che si è arrivati a copiare addirittura non solo le foto in generale e le pose, ma anche i selfie davanti allo specchio; in questo caso si “gioca” con le proprie gambe per metterle in risalto.

Ancora: la smania e il bisogno impellente di postare foto in un ristorante o in un bar, mostrando il proprio piatto scelto con un oggetto annesso (di solito le ragazze preferiscono mostrare una borsa firmata); chi preferisce, invece mostrare una foto riguardante il proprio stato interessante.

Insomma … l’elenco sarebbe ancora lungo!

Il problema vero e proprio è la smania della competizione a tutti i costi, come se fosse una vera e propria gara (soprattutto tra donne), tra chi ‘posta’ contenuti più originali o ammiccanti. I social, in conclusione, hanno scaraventato l’uomo in una dinamica circolare in cui è davvero complesso e complicato individuare la via di uscita. Tanto da convincere e capire che il limite tra realtà e realtà virtuale è davvero sottile!

Chiara Alonzo

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