Nella puntata di stasera de La grande Storia, il programma di Rai3 si sofferma sul ritratto di un presidente straordinario, come Sandro Pertini. A pochi giorni dalle elezioni del nuovo “inquilino” del Quirinale, torna nella mente un grande personaggio come lui e di cui l’Italia avrebbe bisogno oggi. A ripercorrere la sua lunga e ricca esperienza umana, politica e storica, Paolo Mieli. Per molti è stato il Presidente più amato dagli italiani,per altri quasi un santo della laicità, dell’onestà, dell’etica politica, per molti altri ancora un padre, un nonno affettuoso, di certo un grande comunicatore. Il film-documento Pertini ripercorre con immagini in parte inedite e testimonianze esclusive la lunghissima e straordinaria vita di Sandro Pertini.
Militante socialista, ricercato, esiliato, recluso, confinato per disposizione del Tribunale Speciale per la Sicurezza dello Stato, fuggì in Francia assieme a Filippo Turati con l'aiuto di Carlo Rosselli. Il film-documento ripercorre poi gli anni della resistenza, la cattura da parte delle SS, la condanna a morte, la rocambolesca fuga dal carcere di Regina Coeli, l’arrivo a Milano, la lotta partigiana fino ai giorni della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Poi l’elezione all’assemblea costituente e la sua ininterrotta passione politica e civile. All’età di ottantadue anni la carriera di Sandro Pertini sembra avviata verso un sereno tramonto ma la classe politica, travolta dal terrorismo e dagli scandali, lo chiama, nel 1978, per ristabilire una fiducia ormai perduta tra i cittadini e le istituzioni.
E lui diventa subito il Presidente di tutti, rinnova profondamente il rapporto tra la prima carica dello stato e i cittadini: esce dal Quirinale, scende tra la gente, riceve ogni giorno centinaia di studenti, rimprovera ministri e sottosegretari, allo stadio gioisce come un ragazzino. Qualcuno dice che umanizza le istituzioni, altri lo definiscono il primo Presidente mediatico. Di certo ancora oggi il suo ricordo è vivo nel cuore di tutti gli italiani.
