Addio a La7. Gad Lerner aspetta la presentazione dei palinsesti da parte di Urbano Cairo che, ufficialmente, gli assegnano una casella vuota per dire addio all’emittente che aveva abbracciato come un sogno 12 anni fa. È infatti il giugno del 2001, un anno dopo l’acquisto della rete da parte di Telecom, quando nasce La7 con una festa in una discoteca di Milano, trasmessa in prime time e condotta da Fabio Fazio, con Giuliano Ferrara,Luciana Littizzetto e appunto Lerner. “Dopo 12 anni belli”, oggi è lui stesso ad annunciare l’addio sul blog. “Tutto ha un termine, e nel mio caso si tratta solo di un lieve anticipo sulla tabella di marcia che mi ero prefissato. A 12 anni dalla sua fondazione, cui mi onoro di aver partecipato, lascio La7. Con tutto l’affetto e la riconoscenza, pur mantenendo un rapporto di amicizia con il nuovo azionista Urbano Cairo, lo confesso: non mi ci ritrovo più”. “A scanso di equivoci sgradevoli – continua Gad Lerner – in tutti questi 12 anni, fino all’ultimo, il rapporto costi/ricavi/ascolti delle mie trasmissioni – precisa con orgoglio – è stato eccellente. Lo sanno i vari manager che si sono succeduti”. È un addio amaro, difficile nasconderlo e ringrazia i collaboratori, “ma non trovo saggio invecchiare – conclude Gad Lerner – davanti a una telecamera. Conto di avere ancora qualcosa da dirvi e da darvi”. E il riferimento certo è Laeffe, ma anche alla collaborazione con il quotidiano La Repubblica.
Del resto l'ultimo anno di Gad Lerner a La7, un anno senza L'infedele, non era stato facile. Era passato dalla consueta collocazione del lunedì in prima serata della storica trasmissione, punto di riferimento di un talk diverso e intelligente, alla seconda serata del venerdì. E anche in quella occasione il cambio di pagina era stato doloroso. Dopo più di dieci anni e quasi 350 puntate L'Infedele "toglie il disturbo", aveva denunciato sempre sul suo blog a dicembre del 2012. "L'ho deciso in cuor mio immediatamente, non appena dalla direzione di La7 mi sono giunte richieste sull'opportunità di spostarne la collocazione. L'infedele è senz'altro maturo, forse anche logoro come il suo conduttore ma per quel che ha rappresentato nella costruzione del progetto di La7 non è davvero il caso di strattonarlo".