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Il Graffio

Everest apre la Mostra di Venezia

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Everest, lungometraggio del regista islandese Baltasar Kormákur aprirà Fuori concorso la settantaduesima  Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è stato sostenuto dalla BLS – Film Fund & Commission e girato anche in Alto Adige, sul ghiacciaio della Val Senales, oltre che in Nepal alle pendici dell’Everest, negli studi di Cinecittà a Roma e nei Pinewood Studios nel Regno Unito.

Everest è frutto di un’importante produzione internazionale anglo-americana che coinvolge la Working Title Films, Walden Media e Cross Creek Pictures.

Il team di lavoro in Alto Adige era composto da circa 180 persone provenienti da tutto il mondo: tra loro americani, inglesi, australiani, tedeschi, italiani, islandesi… A far parte di questo team internazionale anche circa 60 altoatesini, coinvolti in tutti i reparti tecnici.

In Italia il film sarà distribuito da Universal Pictures International Italy a partire dal 24 settembre 2015.
La sceneggiatura prende spunto da una storia vera. Nel 1996 la guida alpina Rob Hall decide di portare la sua squadra sulla cima dell’Everest, la montagna più alta del mondo. La salita però viene rallentata dai numerosi gruppi di turisti che la squadra incontra lungo l’itinerario. Rob convince alcuni dei suoi a tornare verso il campo base, ma due di loro, Doug e Beck, che hanno già tentato una volta di scalare la montagna, non intendono rinunciare. La tragedia prenderà il sopravvento quando una violenta tempesta si abbatterà all’improvviso sulle squadre, proprio quando la vetta è ormai vicina.

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Guidati dalla regia di Baltasar Kormákur (Contraband, Inhale, 2 Guns) hanno recitato in Everest Jake Gyllenhaal (Brokeback Mountain, Prince of Persia) nel ruolo di Scott Fischer, mentre ad interpretare Rob Hall ci ha pensato Jason Clarke (Il grande Gatsby). John Hawkes (Lincoln) è invece un alpinista di Seattle, che arriva tardi al ritrovo della spedizione, ritardandone così la partenza, mentre Josh Brolin (Men in Black 3) interpreta l’alpinista Beck Weathers, sopravvissuto alla spedizione con le conseguenze di gravi congelamenti e che ha raccontato la sua esperienza nel libro A un soffio dalla fine. Anche basandosi su episodi da lui raccontati, Mark Medoff (Figli di un Dio minore) e il premio Oscar Simon Beaufoy (The Millionaire) hanno scritto la sceneggiatura di questa pellicola. Come operatore di camera è stato ingaggiato Salvatore Totino (Il codice Da Vinci).

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